Le decisioni strategiche devono essere tradotte in azioni concrete per portare agli obiettivi. Ciascuna strategia deve, infatti, essere esaminata dal punto di vista operativo, domandandosi quali azioni siano necessarie affinché essa sia portata a compimento.
Per esempio, per implementare la strategia di promozione potrebbe essere necessario creare una nuova brochure nella lingua del paese estero ed aggiornare il sito web dell’azienda e i profili sui social network.
Tali attività potrebbero essere ulteriormente dettagliate in azioni ancora più operative, come per esempio progettare la grafica, allestire servizio fotografico, redigere e/o tradurre i testi, ecc.
Una volta creata la lista delle cose da fare, è necessario inserire tutte le attività operative previste all’interno di un cronoprogramma, nel quale dovranno essere indicati il periodo nel quale la singola attività dovrà essere realizzata, chi sarà responsabile e chi dovrà portarla a compimento.
È evidente che in questo modo si ottengono notevoli benefici dal punto di vista organizzativo e dell’efficienza aziendale.
Inoltre, l’azienda potrà valutare preventivamente il costo complessivo che il piano di espansione all’estero comporterà, e ciò consentirà di comprendere se le ipotesi formulate siano adeguate rispetto alle possibilità effettive rilevate nel corso del check up.
La definizione del piano operativo ha una importante ripercussione anche sul livello economico e finanziario della gestione aziendale. Infatti, la valutazione preventiva del costo del progetto è uno degli aspetti fondamentali proprio perché consente di definire in anticipo l’importo dell’investimento che l’azienda dovrà sostenere per entrare su un mercato estero.
Piano operativo |
Il piano operativo è quindi uno strumento di pianificazione e, nello stesso tempo, di utilizzo pratico in azienda, dato che può essere impiegato durante lo svolgimento del programma di sviluppo internazionale, per verificare se le attività pianificate sono state realizzate secondo le modalità ed i tempi previsti. |
Proprio per questo si raccomanda di dedicare notevole attenzione nella pianificazione delle attività operative, avendo cura di definire con cura non solo che cosa deve essere fatto, ma anche le relazioni di consequenzialità, individuando che cosa va fatto prima e che cosa dopo, ed in che modo le attività sono collegate fra loro.
Per fare ciò, si suggerisce l’utilizzo di un diagramma di GANTT, come quello riportato nello schema riportato di seguito, che rappresenta uno strumento di supporto utile per la gestione dei progetti, così chiamato dal nome dello statunitense Henry Laurence Gantt che lo ideò me lontano 1917.