A chiusura del budget, oltre alle valutazioni sui risultati economici, andrebbe sempre fatta anche una valutazione sull’andamento dei flussi di cassa previsionali che l’azienda potrebbe registrare nella realizzazione del programma di sviluppo dei mercati esteri.
Questa valutazione ha lo scopo di comprendere se lo sviluppo del progetto avrà bisogno di una immissione di liquidità da parte dell’impresa per sostenere le spese correnti e gli investimenti commerciali, oppure se l’operatività con l’estero permetterà all’azienda di aumentare il valore delle risorse finanziarie liquide.
Per arrivare ad una stima di questi valori è necessario calcolare il valore delle entrate e delle uscite monetarie per l’azienda.
Per il calcolo delle entrate è necessario fare riferimento ai fatturati previsti, tenendo conto dei giorni medi di dilazione concessi ai clienti del mercato target, così come è stato definito nella strategia di prezzo.
La formula per calcolare questo valore è la seguente:
Calcolo entrate
Entrate = Fatturato – Crediti Vs. clienti Crediti Vs Clienti = Fatturato/360 x n° giorni di dilazione concessi |
Più lunga sarà la dilazione concessa al cliente, maggiori saranno quindi i crediti e minori saranno le entrate monetarie per l’azienda. Dato che all’estero di solito i tempi di incasso delle fatture sono più rapidi rispetto al mercato domestico, le entrate da fatturato estero sono più alte rispetto allo stesso fatturato realizzato sul mercato italiano.
Per il calcolo delle uscite si può fare riferimento alle spese ed ai costi previsti nel budget economico, distinguendo le diverse tipologie di spesa.
La formula per calcolare le uscite è la seguente:
Calcolo uscite
Uscite = Spese – Debiti Vs. Fornitori Debito Vs Fornitori = Spese / 360 x n° giorni di dilazione ottenuti |
Più lunga sarà la dilazione concessa dai vari fornitori, più alto sarà il debito nei loro confronti e, conseguentemente, minori saranno le uscite monetario.
Ai fini del calcolo, è inoltre opportuno valutare che alcune tipologie di costi non prevedono uscite di denaro, come per esempio gli ammortamenti (costi non monetari).
Infine, dopo aver effettuato la valutazione analitica delle entrate e delle uscite monetarie, è necessario verificare il saldo dei flussi finanziari.
Di seguito si riporta una tabella riassuntiva con un esempio applicativo:
La valutazione dei flussi di cassa per i mercati esteri tiene conto solo delle nuove entrate e delle nuove uscite che l’azienda avrà per effetto dei mercati esteri. Nelle stime dei flussi non vengono quindi considerate le quote di costi fissi condivisi, dato che queste uscite sarebbero state comunque effettuate dall’azienda anche in assenza del programma di espansione all’estero.
Per riassumere l’andamento del flusso di cassa, si può infine realizzare una tabella di riepilogo come segue:
Quando il flusso di cassa, come nell’esempio, ha crescenti valori positivi, significa che l’azienda ha più entrate rispetto alle uscite e, di conseguenza, non ha bisogno di immettere nuova liquidità in azienda per finanziare il ciclo economico e degli investimenti derivanti dalla realizzazione del progetto di internazionalizzazione.
Questa è la situazione in cui si trovano più frequentemente le aziende che operano abitualmente con l’estero.
Viceversa, quando il saldo è negativo, significa che le uscite finanziarie sono superiori alle entrate ed allora l’azienda deve fare ricorso all’indebitamento per far fronte al fabbisogno finanziario.
La valutazione complessiva sulla fattibilità del programma di internazionalizzazione deve ovviamente tener conto anche di questo aspetto e considerare non solo la convenienza finanziaria dell’operazione di sviluppo all’estero, ma anche l’eventuale fabbisogno finanziario che ne potrebbe derivare, verificando la possibilità/opportunità di fare ricorso ad ulteriori forme di indebitamento.