L’assegno bancario può essere presentato alla banca con la richiesta di “negoziarlo” salvo buon fine (Sbf), oppure di inviarlo al “dopo incasso”. Esaminiamo le due diverse procedure:
- Con la negoziazione Salvo Buon Fine (SBF), l’assegno estero, ricevuto o ritirato dal beneficiario, viene consegnato ad una banca che, dopo aver controllato la regolarità formale dello stesso e averlo inviato ad una corrispondente estera (che le gestisce il servizio di “Cash Letter”) insieme a tutti gli assegni negoziati in tale data, provvede ad accreditare il conto corrente del presentatore dell’assegno per l’importo relativo con una valuta di accredito di circa 20 giorni dalla data della negoziazione. La valuta di accredito sta a significare che, prima di tale data, non vi è la disponibilità in conto corrente di quella somma di denaro. Questo, però, non deve trarre in inganno il presentatore dell’assegno circa il fatto che, maturata la valuta, l’accredito sia da intendersi definitivo e liberatorio in quanto l’assegno estero potrebbe essere restituito impagato alla banca che lo ha negoziato, successivamente alla data in cui matura la valuta di accredito, costringendo la stessa a rivalersi sul presentatore dell’assegno medesimo.
- Con l’invio al dopo incasso, invece, la banca che riceve l’assegno estero lo trasmette per corriere direttamente alla banca estera trattaria con le istruzioni di curare l’incasso del medesimo e, ad avvenuto incasso, ad eseguire l’accredito via Swift. L’accredito a favore del presentatore avverrà, pertanto, soltanto dopo che la banca trasmittente l’assegno, avrà ricevuto l’incasso dell’importo.